martedì 25 novembre 2014

ZIA FOREVER

Et voilà! Ieri un altro pomeriggio all'insegna di partite a un due tre stella! cartoni animati e disegni multicolor..Alla pupetta bionda piace un sacco disegnare, se non si era capito.. e questa è una gran bella cosa, perché anche per me è divertente disegnare con lei.. Di solito poi, sta anche un'ora di fila seduta a disegnare, cosa che difficilmente si presta a fare per le altre attività.
Però io, da brava Zia quale sono, ieri ce l'ho fatta a convincerla a cucinare i cupcake al limone senza che mi lasciasse lì, sola come una fessa, a tre quarti dalla fine.
Anzi, l'entusiasmo  infantile era palese, data la presenza dello stampo a forma di cuore e della golosità della pupetta che, come la sottoscritta, vivrebbe esclusivamente di dolci.

Inoltre, ci siamo anche cimentate nella stesura della lettera a Babbo Natale: fosse stato per la biondina, la forma sarebbe stata questa:
"Ciao Babbo, io per Natale voglio.." e una lista di 7 giochi, neanche così tanti, dai!
Invece io, da adulta con forte spirito diplomatico, ho infarcito la richiesta con una bella presentazione, un po' di grazie e per favore e la promessa, da parte dell'infante, di impegnarsi a fare la brava..
Speriamo Papà Natale gradisca la lettera.

Ah, per fortuna nessuna nuova dalle bestioline che infestavano la capocchia della compagna d'asilo!

mercoledì 19 novembre 2014

CONFESSION

Come comportarsi, camminare in punta di piedi e dirlo con un sussurro o gridare ?
Quale delle due cose mi sento di fare? Nessuna. Vorrei stare qui sul mio divano per i prossimi giorni, invisibile a tutti, come se non esistessi. Ho paura. Io ho questo problema: non riesco a parlare apertamente con le persone, e tanto più una cosa è personale, tanto più mi chiudo in me stessa.
Non riesco a scriverlo neanche qui, ho paura che tutto finisca presto, anche se questo mondo, fatto di parole colme di speranza, delusione, gioia e tristezza, fatto di donne come me è l' unico che mi capisce al mille per mille. Che non giudica.
Ieri ho ritirato le beta, sono 2855 ed io ho paura. Mr Melly non capisce perché non sono felice. Perché non voglio dirlo. Io non riesco a spigare, che me la faccio addosso.
E se quelle beta da un giorno all'altro si azzerano? Chi dice che tutto stia andando bene?
Lui pensava che quando sei incinta sei incinta punto e basta. Dopo nove mesi nasce il bambino.
Io con lui mi incazzo sempre perché non si informa, infatti manco sapeva cos'erano le beta e che i primi tre mesi sono i più delicati quindi la maggior parte delle mamme decide di non dirlo fino alla fine di questo periodo.
Dovrei dirlo perché è qualche giorno che non vado al lavoro. E la gente si chiederà come mai.
Dovrei dirlo perché dalla mamma non vado quasi più, e lei non capisce perché.
Lo so che non è una malattia, che molte di voi, cercatrici, riprendono il lavoro come nulla fosse. Ma io ho PAURA. Io nella mia vita ho sempre messo prima gli ALTRI, anche sopra i miei interessi, anche privandomi del mio tempo, sono sempre andata al lavoro, anche malata, ho sempre dato disponibilità per cambi turni, straordinari.. E per questo che mi continuo a giustificare. Se ora sto mettendo ME PRIMA di tutto. Semplicemente non sono abituata. Ad avere segreti, a dire di no alla gente.
Ma ora, io vengo prima di tutti. La mia tranquillità è la cosa più importante. E non mi devo giustificare se non me la sento di andare al lavoro. In undici anni sono stata a casa due settimane.
E' la prima volta che mi assento per un periodo così lungo. E' che io ho paura. Ho paura a dirlo.
Le parole che volevo pronunciare, già da un po'.
Sono incinta.
Ecco, l'ho detto.

lunedì 17 novembre 2014

VENERDI' ALTERNATIVO

Sono arrivati puntuali, con i loro zaini, all'ora di merenda. Io ho preparato un bello spuntino leggero: torta al cioccolato con ripieno di crema pasticcera. Roba che solo a vederla metti su un chilo per chiappa.
Grande soddisfazione traggo dall'appetito famelico della bionda, piccola pupa che se la fagocita in meno di un nanosecondo, mentre l'altro, più grandicello, preferisce di gran lunga il salato o le merendine industriali. BLASFEMO!
Hanno riempito il mio tavolo di disegni all'acquarello, manco fossero i Picasso della new generation.. neanche a dirlo li ho tenuti tutti, nonostante la pupa li volesse portare a casa e Mr Melly avesse scelto quelli da eliminare.. SONO MIEI, dato che nessun bambino mi ha mai fatto dei disegni mi tengo questi..
Dulcis in fundo: anche se, oramai, data l'età e le esperienze di vita, i venerdì alle serate over sono solo un lontano ricordo, io non ne ho sentito la mancanza, perché ho passato questa serata coinvolta in un'eccitante attività di gruppo, la ricerca di quelle strane bestioline che infestano, a volte , le capocchie dei pupetti, soprattutto quelli che frequentano la scuola materna. Perché, in mezzo a quella serata idillica tra cartoni animati sparati ad alto volume e partite a uno due tre stella! una telefonata dalla mamma di A., una compagna di asilo della biondina ,ha avvisato sua madre, alias Sorella maggiore, dell'infestante presenza sulla testa della povera A. mettendo in guardia Sorella sul possibile contagio.
Con orrore, quindi, abbiamo proceduto alla ricerca degli Infestanti, pronte allo sterminio.
Fortuna ci ha risparmiato da questa piaga.
Abbiamo vinto la partita  uno a zero.
Per ora.

venerdì 14 novembre 2014

MELLONCOLLIE

Oggi non piove, qui al nord, ma non c'è neanche il sole. E' una classica giornata autunnale, neanche tanto fredda, per fortuna. Vivo queste giornate nel mio mondo, sfoglio vecchi album, rivisito vecchi posti che mi hanno visto protagonisti di vacanze, di nuotate, di belle mangiate di pesce.
Nostalgia mi coglie, rivedo il mio viso, ripenso alla me di qualche anno fa e rimpiango la mia serenità, mi rimprovero per essermi creata problemi inesistenti. Mi invidio, perché pensavo che un figlio bastasse volerlo. Si decide, si fa l'amore, con serenità, ci si prova e prima o poi arriva. Seeee.
Non sapevo cos'era l'ovulazione, mai fatto un test di gravidanza. Mi dicevo: Se non arriva, non è destino, non lo farò diventare un' ossessione, mi dedicherò a qualcos'altro. Viaggerò, mi darò agli sport estremi, mi dedicherò al lavoro...Quante cazzate. Quante menzogne ci si racconta.
Come fai a non farla diventare un' ossessione, quando ami i bambini, quando sono anni che vuoi essere madre, quando l'unica maniera che hai per realizzare il tuo sogno è un percorso irto di ostacoli, quando nel cassetto hai 10 scatole tra pillole e siringhe e a ogni ora ti devi fare di qualcosa, e la sera quando ti sdrai nel letto ti chiedi: Ma avrò preso tutto? Perché se mi dimentico qualcosa magari poi gli ovuli non sono pronti, l'endometrio non è pronto, l'embrione non attacca..
Come fa a non diventare un'ossessione quando ogni volta che vedi un bambino ti piange il cuore, ad ogni annuncio di maternità ti sembra di morire?
Francamente, io pensavo di essere pazza. Prima di iniziare con la Pma. Non frequentavo molto la rete. Pensavo di non essere normale. Quando una mia cara amica mi disse, a gennaio dell'anno scorso, di essere incinta, io ci sono rimasta di merda. E lei, che sapeva qualcosa ma non tutto, cioè che cercavo, ma che non sapeva e non sa della Pma l'ha notato. E' che io non me l'aspettavo. Lei c'ha provato un mese. Con un compagno più grande di dieci anni. E io pensavo di essere diventata acida.
Poi, quando ho sostenuto il primo colloquio in clinica, ho parlato anche con la psicologa, e lei m'ha detto che è normale. Che sentirsi morire dentro ad ogni annuncio di gravidanza è normale.
Normale. Mi sono sentita sollevata. Non era il mio istinto al vittimismo a farmi provare quelle sensazioni, ma la mia sofferenza. E' quello che proviamo tutte. Ragazze, donne, cercatrici di ogni paese, siamo tutte nella stessa stanza colma di dolore e sofferenza, alla mercé di domande indiscrete e di occhi curiosi, costrette a sopportare lamentele delle donne normali. Noi, più sensibili. Più sole.
Ma donne normali, perlomeno nel sentimento di dolore per essere private dell'amore più grande che la vita ti può dare: quello di un figlio.

martedì 11 novembre 2014

DUE DI DUE

Eravamo noi due, qualche anno fa. E una canzone. E ci cercavamo, quando il dj suonava la nostra canzone. E' andato tutto con molta calma; d'altronde me l'hai detto tu, e i fatti lo dimostrano, che la passione come un fuoco divampa, e poi si spegne.. Son passati quasi dodici anni, e io gli ultimi due te li ho resi difficili, ti ho fatto diventare quello che non sei, sono scappata con un treno, con la testa, con il cuore, ti ho mandato via, ma poi tu sei tornato, e sono tornata anche io, e piano piano il muro della gioia che era caduto, bè, lo stiamo ricostruendo, anche se questo anno, è stato una merda, anche se queste pareti hanno visto più lacrime, di entrambi, che felicità, ma hanno visto anche il nostro amore, e te chino su di me come un infermiere, che mi asciughi le lacrime anche se poi fai lo stronzo e dici smettila, reagisci..ma poi ti senti in colpa e mi chiami quattro volte..
Fino a qui siamo arrivati, noi che avevamo pianificato tutto: noi, il lavoro, un figlio..anche se un bimbo non c'è ancora, perché per noi, che avevamo tutto, il Signore ha previsto una prova speciale, che dobbiamo superare, per averlo, perché dobbiamo imparare, DEVO imparare, che la vita va vissuta così come è, senza invidia, senza piangere, e soprattutto senza pensare che sia tutto scontato.
Non so più se sono quella bella persona di una volta, se questa esperienza mi ha cambiato, credo però in noi, DUE DI DUE, felici, insieme, che forse, con un po' di ottimismo, saremo DUE DI TRE.
Spero di donarti, per questo Natale, un po' della serenità che ti ho tolto.


E ancora una volta, ti dedico questa




 

domenica 9 novembre 2014

LUI C'E'

Quando ero in questa casa, i primi tempi, in terrazza, accoccolata sul pavimento freddo, sola, con una birra in mano, e non riuscivo a dormire perché lui tardava, e lo aspettavo.. beh.. lui c'era. Quando mi sono ritrovata da sola, triste, nella gelida notte primaverile, e guardavo il cielo, e aspiravo, avida come una vampira, il fumo delle mie Camel, una dietro l'altra.. lui c'era. Quando, la sera prima del pick up, io ero ancora sola e ancora fumavo, sempre nel mio immenso terrazzo al chiaro di luna, lui era sempre lì, re della notte , fiero della sua opera, e io condividevo con lui quel momento, traboccante di paura e di speranza, mentre mi avvicinavo un po' di più a realizzare il mio sogno. Quando, dopo quel tentativo, ho ripreso a fumare, la sera, da sola, in terrazza, lui c'era ancora, ed era cresciuto. Quando cerco una presenza costante, e ho bisogno della dimostrazione che quello che viene distrutto può venire ricostruito, sempre, con solerzia, con impegno e buona volontà, io lo penso. Lui, il mio piccolo ragno, giunto da chissà dove, che oramai ha eletto il mio terrazzo a sua dimora non si lascia scoraggiare dalla pioggia o dal vento; lui, ogni volta che la sua ragnatela viene distrutta non si dà per vinto, ne ricostruisce una ancora più bella e più grande, e a me, semplice umana, non resta che stare a guardare e prendere esempio, perché dopo ogni distruzione si deve ricostruire, dopo ogni caduta ci si deve rialzare. OGNI VOLTA.
La natura insegna.

sabato 8 novembre 2014

SCONOSCIUTE SENSAZIONI


Ho brevettato un nuovo modo di raccogliere gli oggetti da terra, dato che la mia testa malata e sottoposta all'azione devastante degli ormoni si è messa in mente che, meno mi piego, e meglio è.
Fino a ieri, se mi cadeva qualcosa per terra e mi trovavo in cucina calciavo l'oggetto in questione fino al divano, mi sedevo  e lo raccoglievo; se mi trovavo in un altro locale lo lasciavo lì dov'era. Aspettavo che Mr Melly tornasse dal lavoro per poter cominciare a comandarlo a bacchetta: raccogli questo, fai quello, fai quest'altro..
Oggi invece ho provato a raccogliere gli oggetti con il calzascarpe: avete in mente quello lungo dell' Ikea? Io lo uso girato dalla parte ricurva, cerco di afferrare con questo l'oggetto incriminato e di farlo rotolare fino al mio piede; poi alzo questo verso la mia mano e cerco di afferrarlo. Con buona esita di riuscita. Quando l'ho fatto vedere a Mr Melly si è messo a ridere..
A proposito, ma voi nel post transfer avete qualche sintomo? Io non so se preoccuparmi, ma non ho niente di niente di niente: solo un po' di male al seno e alla pancia. Neanche la sonnolenza dell'altra volta causata dal progesterone. Non vorrei fosse il segno che lì sotto" Loro" sono morti. Lo so che è presto per saperlo e che i sintomi sono vari e imputabili anche o all'avvicinarsi del ciclo o agli effetti collaterali della terapia ormonale. E' che ogni tanto penso a quelle che dicono di sentirsi incinte e io questa sensazione non ho mai avuto la fortuna di sentirla. Già, non è mai neanche successo, però mi domando in cosa consista questa sconosciuta sensazione. Mah.

giovedì 6 novembre 2014

E LA PIOGGIA CONTINUA..

Cosa mi spinge a comportarmi come una ladra, a nascondermi, a mentire a tutti.. A dire che sto bene, che vado al lavoro, mentre sono a casa, chiusa nel mio dolore, nella mia ansia? Non voglio che gli altri sappiano che soffro. E che ho paura. Che sia stato tutto vano.  Nessuno deve conoscere la mia sofferenza. La Pma è una faccenda esclusivamente mia e non voglio condividerla con nessuno. Ma è giusto?Perché mi comporto così? Spero di sembrare, agli occhi di me stessa, più forte? Più bella?
Migliore? Sono sempre e comunque dietro un vetro, e appoggio la mia mano su di quello, fino ad
incontrare quella del mio alter ego. E in due non ce la facciamo, ci continuiamo a spronare a vicenda, a dirci che siamo forti e i gamba, che ce la faremo da sole, e ricacciamo indietro le lacrime.
Fiere delle amazzoni che siamo proseguiamo il cammino sul sentiero gremito di ciottoli appuntiti,scalze, sanguinanti, e siamo certe che troveremo in noi la forza per proseguire, per accettare, fra pochi giorni, il responso della dura realtà. Perché non tendo una mano e non mi faccio aiutare?
Perché ho paura di urlare al vento il percorso che sto facendo? Perché sono fragile e vulnerabile.
Perché anche parlarne fisicamente non mi aiuta. Non mi fa sentire meno sola. Non mi aiuterà ad avere il mio bambino. Finalmente ho l'occasione per crescere e diventare più forte. Ho la possibilità di dimostrare a me stessa che ce la posso fare.
Lo so che in questo percorso siamo in due, io e Mr Melly, e insieme abbiamo deciso di non parlarne, per il momento, neanche con le nostre famiglie. Lui a volte mi sgrida, mi sprona , mi dice di non piangere, che a volte dovrei aprirmi con qualcuno perché sono satura, dentro. Ma io non me la sento.
Non ancora.

martedì 4 novembre 2014

Oggi piove. Sono felice, mi piace la pioggia quando posso starmene a casa accoccolata sul divano senza essere obbligata ad uscire. Ho deciso di trascorrere i giorni del post transfer a casa, tranquilla, in pieno relax.. Giornate scandite dal rituale delle pilloline da assumere e dagli ovuli da inserire..
Sto vivendo in un limbo, una dimensione che non mi sembra reale. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione: ho già fatto un' ICSI il mese di aprile e devo essere sincera, i dodici giorni successivi sono stati i più belli della mia vita. Premesso che vedere il proprio compagno accorrere ogni qual volta lo si chiamava, stendere, pulire i pavimenti, cucinare, fare la spesa senza borbottare.. questa era una gran bella soddisfazione! Ma non era solo quello: per la prima volta da quando desidero essere mamma e da quando cerco di raggiungere questo scopo vedevo il mio bambino vicino, ero sicura che, di lì a nove mesi, l'avrei stretto fra le mie braccia. Ero convinta, nel mio subconscio, che mi sarebbe andata bene. Che i miei due piccoli embrioni si sarebbero attaccati con le unghie e con i denti. Ma a quanto pare, è difficile rimanerci alla prima ICSI. Devi proprio essere fortunata, avere una gran botta di culo. Nonostante questo concetto mi sia chiaro in mente, come quello che la possibilità di successo è di circa il venti per cento, non è facile per me, come credo per chiunque nella mia situazione, non convincersi che questa sia la volta buona, che finalmente ce l'ho fatta. Già, perché a parole, anche con Mr Melly io lo dico, vedrai che non è la volta buona, stai pronto perché sarà difficile che tutto vada come deve..ma nel mio cuore io lo so che ci credo, fermamente, mi aggrappo all'idea del mio piccolo come una cozza allo scoglio e il pensiero che lui non arrivi neanche dopo questo tentativo mi fa stare male. Il ginecologo mi ha detto che da qui ad avere il bimbo in braccio ne passerà di tempo..di partire già con l'idea che andrà male..ma io mi dico: ma scusa, uno: visto la bella parcella che t'ho pagato; due: vista la mia situazione emotiva e mentale non molto stabile, tre: visto che conosci, bene o male, l'argomento, ma come ti viene in mente di saltare fuori con un'affermazione del genere? Non ti dico di dirmi che sicuramente sarò mamma di lì a nove mesi, che la pma garantisce di diventare madre al novantanovevirgolanovantanovepercento, ma abbi almeno la decenza di stare zitto. Non devi dire niente. La donna che hai di fronte è piena di ormoni. Può essere pericolosa. Il silenzio, in certi casi, è la cosa migliore.
Comunque, ho davanti ancora sette lunghi giorni, ma diciamo che nel complesso me la sto cavando bene: mi sto organizzando il tempo , insomma, mi tengo impegnata.
Fra una settimana, sarà l'inizio di una nuova vita o la continuazione di quella vecchia. Staremo a vedere. Nel frattempo il medico mi ha fatto tre impegnative per le beta. Dice che sono di buon auspicio. Facciamo finta di crederci.

lunedì 3 novembre 2014

UNA FRA TANTE

Eccomi qua, io che fino all'altro ieri manco sapevo come si accendeva il pc.. addirittura sono arrivata a pensare di creare un blog! Certo, la forma non è il massimo, per il momento, ma datemi tempo..migliorerò..spero! Ecco, io sono una delle tante donne infertili, e scrivo per ingannare il tempo, nell'attesa che il mio sogno si avveri. Scrivo perché mi farebbe piacere parlare con altre ragazze che hanno il mio stesso problema, perché sappiano che non sono sole.. E per sentirmi meno sola anche io.
Come disse un certo Montale: "L'attesa è lunga, il mio sogno di te non è finito".
Oggi sono al quarto giorno pt: che il Signore me la mandi buona..